Amye entrò nella libreria e, come sempre, scelse un libro qualsiasi e aprì una pagina qualsiasi leggendo le prime parole che le capitarono sotto gli occhi. Era un gioco che faceva ormai da tanti anni, a volte quelle parole non dicevano niente, a volte il senso lo capiva dopo tempo, a volte, invece, la sorprendevano subito, inspiegabilmente. Era una sorta di sfida che lei lanciava all’universo, per capire se era attento, se in qualche modo la stesse ascoltando, se fosse presente lungo la strada che la stava portando chissà dove e che l’avrebbe fatta arrivare chissà quando. Vaffanculo, ecco cosa stava pensando prima di aprire quella pagina e di posare gli occhi su quelle parole. Stava pensando esattamente a questo, al fatto che quando sei felice applichi la legge del chissenefrega, lasci che la vita accada e ti accompagni lungo la strada cogliendo ogni opportunità, assaporando tutte le sfumature, perdendo il sonno, se necessario, pur di restare sveglio un minuto in più ad assaporare questo grande dono che è la vita. Non le mancava niente in quel periodo, se non la forza, la forza di credere che di forza ne avesse ancora abbastanza per dirlo più forte, con più convinzione, con più spensieratezza e consapevolezza: vaffanculo.