Sai stare in silenzio?

Io si. Ho imparato presto. Era necessario: scrivendo, avevo bisogno di mettere delle pause tra una parola e l’altra e cantando, avevo bisogno di lasciare spazio alla musica. Non è che poi, in fondo, sia sempre stata una persona chiassosa. Ho sempre preferito ascoltare piuttosto che parlare, prendo la parola quando è necessario, quando ho qualcosa di importante da dire, quando quello che ho da dire ha bisogno d’emergere.  C’è così tanto chiasso nella mia testa che si, preferisco non parlare, quel caos lo lascio crescere dentro di me fino a quando non diventa un’unica voce, una voce amica, che alla fine diventa silenzio, il mio personale silenzio. Ed è meraviglioso quel tipo di silenzio. Dentro ci sono tutti i suoni e tutte le parole del mondo. So stare in silenzio, si, ma è il mio personale silenzio, quel silenzio che tra una strofa cantata e un’altra si trasforma in musica e quel silenzio che tra un punto, una virgola, una parola e un’altra si trasforma in storia, frase, lettera, parole, altre parole. Persino questo caminetto acceso non sa stare davvero zitto: scoppietta allegramente, come nel mio stomaco scoppietta Johnny Walker, come nella mia testa scoppiettano le idee e nascono parole, poesie, musiche, canzoni. Quindi buonanotte a chi dentro ha il caos, a chi sa stare in silenzio, nel proprio silenzio e grazie a quel silenzio sa ascoltare meglio gli altri e se stesso, buonanotte a chi non è superficiale, a chi ha le palle di svegliarsi la mattina e non avere paura di indossare la maschera che vuole per difendersi dal mondo riuscendo ad essere comunque se stesso, buonanotte a chi non ha sonno, a chi sta sognando ad occhi aperti e domani sarà stanco ma ugualmente pieno di vita, buonanotte a chi si sta per addormentare e il silenzio lo cerca invano nei propri pensieri, a chi aspetta che sia domani per ricominciare, a chi ricomincia ogni giorno, buonanotte a tutti, a chi perdendosi si è ritrovato e a chi ritrovandosi si è perso, buonanotte a te che stai leggendo e ti stai chiedendo per quale ragione il mio silenzio alle due di notte faccia così rumore, chiedetelo ai sorrisi lasciati per strada, alle risate sospese per aria, alle parole dette e pure a quelle non dette di questa serata, alle luci spente e le stelle super luminose, alla poesia della quale mi nutro, alla bellezza delle piccole cose, come rientrare a casa cercando l’equilibrio tra i miei assi, inciampare inevitabilmente tra i miei sassi, ritrovarmi in silenzio, rapita e stupita dalla bellezza di questi spazi in cui sono arrivata contando solo e soprattutto sui miei passi.
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